Separazione come scelta inevitabile
I
motivi che spingono una coppia a separarsi possono essere
molteplici e, quando la salute della coppia è fortemente
compromessa dal disaccordo, quando tutti i tentativi fatti
per ricostruire il legame non hanno avuto esito positivo, a
volte la separazione può essere l'unica soluzione :
nell’anno 2000, 82.594 figli hanno vissuto l'esperienza
della separazione dei genitori e 30.050 quella del divorzio;
nel 2006, 98.098 figli sono stati coinvolti nella crisi
coniugale dei propri genitori sfociata poi in una
separazione e 46.586 hanno assistito al divorzio degli
stessi.
Questi dati, di una certa importanza, ci
suggeriscono che la separazione in alcuni casi diventa forse
l'unica scelta possibile e, nonostante gli sforzi fatti dai
genitori per evitare che ciò accada, questa decisione ha
una notevole influenza sui figli.
La volontà di
salvaguardare il benessere dei figli ha portato ad un
aumento delle richieste di terapia di coppia e terapia
familiare da parte di quelle coppie consapevoli di
attraversare un momento di forte crisi.
Separazione e conflitto di coppia
La terapia spesso ha l'obiettivo di arginare gli effetti
imprevisti della separazione ed evitare che questa si
ripercuota negativamente sulla prole, per quanto il percorso
sia spesso emotivamente coinvolgente.
Si
tende a credere che sia meglio che due genitori rimangano
sempre insieme, per il bene dei figli, dando a questi il
ruolo di costituente familiare , ovvero la base su cui
poggia l’intera famiglia; tuttavia esistono
casi in cui non è così e, a volte, sono proprio i figli a
chiedere ai genitori di separarsi. Una domanda che è utile
porci in questi casi, è quale sia l’ambiente di vita più
sereno che possiamo offrire a nostro figlio.
Genitori
separati ma sereni e soddisfatti, possono fornire un
contesto sano nel quale i figli hanno l’opportunità di
rispecchiarsi e trovare il proprio benessere, un contesto in
cui la conflittualità esacerbata non prende il sopravvento.
Arrivare alla separazione
Quando due coniugi genitori
si separano, le dinamiche di coppia sono molto complesse e
coinvolgono tutta la famiglia.
Per lungo tempo l’immagine
tipica della famiglia italiana suggeriva un’unione tra due
persone che nel corso del tempo attraversavano fasi ben
specifiche, come il matrimonio, la nascita dei figli, la
loro uscita da casa, la vecchiaia insieme, la nascita dei
nipoti….. ebbene la realtà attuale prevede nuove tipologie
di famiglie: quelle con un solo genitore e quelle
ricostituite.
È possibile che il genitore abbia la
percezione di vivere un grosso fallimento: potrebbe andare
incontro alla frustrazione del suo bisogno di “essere” con
l’altro; la precedente alleanza con il partner, potrebbe
aver lasciato il posto ad una nuova distanza, scomoda e
dolorosa .
Alcuni o tutti gli elementi fondanti della
coppia non sono più presenti, come ad esempio:
- la
scelta volontaria di stare insieme
- l’aspettativa della
durata del rapporto nel tempo
- il raggiungimento di
obbiettivi comuni
- l’esclusività
La conseguenza di
questo cambiamento , spesso, genera una grande amarezza.
Esistono poi elementi caratteristici di ogni coppia, in
quanto ogni unione segue un suo personalissimo sviluppo e
vive questo momento in modo particolare, dando valore a
fattori specifici riguardanti il proprio contratto di
coppia.
Separazione e famiglia
I genitori possono essere
colti, oltre che dal dolore relativo a questo passaggio
delicato e stressante, dall’ansia per la gestione della vita
dei loro figli.
Alcuni genitori penseranno di dover compensare questo
momento difficile con una maggiore dose di attenzioni. Altri
saranno alle prese con la scelta del comportamento da tenere
con la nuova fiamma del'ex partner. Qualcuno si chiederà se
il ruolo di genitore permetterà ancora di coltivare una vita
sentimentale.
Quel che è certo, è che il
modo di gestire questa situazione e la visione dell’evento,
sarà un elemento centrale per i vissuti emotivi del figlio.
I figli non reagiscono tutti allo stesso modo: per alcuni la
separazione dei genitori diventa un evento tragico, carico
di sofferenza e per questo mal vissuto; altri reagiscono in
modo più adattivo..... ma, in ogni caso, tutti i membri
della famiglia si trovano ad affrontare il passaggio ad una
nuova fase del ciclo di vita familiare e, pertanto, è sempre
presente una certa quota di incertezza.
Alcune coppie si
lasciano con forti sentimenti di colpevolizzazione verso uno
dei due partners, altre coppie in seguito a conflitti che
contengono elementi di elevata aggressività, per altre
ancora la separazione sarà una scelta condivisa, pacifica e
serena per entrambi i partners ma, in qualsiasi caso, gli
effetti sulla vita familiare presente e futura saranno
diversi a seconda del modo in cui è stata gestita la
conflittualità e la conseguente separazione.
Un bambino
potrebbe reagire a questo momento di transizione con una
forma di chiusura, proprio come ha visto fare da un suo
genitore in altre circostanze. Non dobbiamo dimenticare che,
per un figlio, quanto dice o fa un genitore ha valore di
verità assoluta, poiché nei suoi confronti prova un
sentimento di fedeltà incondizionata. Da lui è emotivamente
dipendente, dunque incapace di leggere la propria realtà
superando l’idealizzazione.
Separazione e vissuto dei figli
A livello intrapsichico, il figlio si trova di fronte ad un
momento di grande insicurezza. La famiglia è ancora tutto il
suo mondo. Si può porre domande come: “Che ne sarà di me e
della mia famiglia?”, domande importanti per la sua
esistenza e a cui non sa rispondere. Il futuro diventa
indefinito, la mamma ed il papà non sempre hanno la forza di
rassicurarlo. La paura e l’ansia d’ abbandono possono
mescolarsi a sentimenti di colpa per la separazione dei
genitori.
Un’altra
variabile rilevante da tener presente è la fase evolutiva
che i figli stanno attraversando in quanto, inevitabilmente,
essa influisce sul modo di percepire gli eventi.
Un
bambino in età prescolare e scolare,nel pieno dell'infanzia,
invece, è ancora proiettato nel presente e fatica a
comprendere il concetto di “passato” e di “futuro”: una
separazione, in questa fase di vita del figlio, dovrebbe
essere presentata in un maniera più ovattata per
permettergli di non viverla come turbamento insanabile e
definitivo.
Nella prima adolescenza, una separazione
potrebbe far crollare la trama dei significati trasmessi dai
genitori e far riemergere, acutizzandola, l’angoscia e
l’ansia fisiologici di questa tappa della crescita. Dal
momento che è proprio in questa fase che si fanno i primi
tentativi di volo “senza rete”, possono esserci vissuti
depressivi sui quali la separazione va ad innestarsi
complicandone ulteriormente l’evoluzione.
Durante la
tarda adolescenza, infine, il ragazzo può sentirsi isolato,
diverso dal resto della famiglia. Il gruppo dei pari
acquisisce una grandissima importanza, a volte può
sostituire la famiglia e probabilmente la comprensione dei
genitori e delle loro ragioni ed emozioni arriverà
lentamente.
Quando questi sentimenti superano una soglia
critica, è bene rivolgersi ad un terapeuta familiare che,
attraverso una terapia familiare, aiuta tutto il nucleo a
contestualizzare questo momento, permette di far emergere le
insicurezze dei componenti più fragili della famiglia e li
aiuta a gestire questa grande quota di incertezza e di
sofferenza a cui vanno incontro.
Separazione e segnali di malessere dei figli
I vissuti che i figli hanno in
merito alla separazione o all’ elevata conflittualità tra i
genitori, possono essere molteplici: dalla rabbia alla
depressione, dal ritiro alla messa in atto di comportamenti
provocatori, passando anche attraverso sintomatologie più
specifiche come disturbi dell’alimentazione o disturbi del
sonno, fobia scolastica, enuresi notturna o encopresi,
manifestazioni psicosomatiche, bullismo, iperattività …..
Nella maggior parte dei casi, si tratta comunque di fenomeni
che hanno durata limitata nel tempo ma che non vanno
comunque trascurati.
Spesso anche la famiglia allargata
(ovvero i genitori dei coniugi, i fratelli, i parenti
significativi) interviene in modo più o meno intrusivo nella
separazione in corso. I propri genitori spesso entrano nel
conflitto per salvaguardare la coppia o il proprio figlio,
dando consigli, esplicitando vissuti… le loro parole
tuttavia, nonostante le buone intenzioni, possono essere, in
certi casi, dolorose, inefficaci, se non inopportune.
Separazione e terapia familiare
Quando sono presenti uno o più
dei campanelli d’allarme descritti, potrebbe essere
particolarmente utile richiedere una terapia familiare per
gestire al meglio questo delicato momento di transizione.
I genitori potrebbero aver bisogno di un aiuto per ritrovare
la propria forza e per definire un ruolo genitoriale
differenziato da quello coniugale perché, sebbene
quest’ultimo possa volgere al termine, il primo andrà avanti
per tutta la vita. I figli, di fronte all’apertura che i
genitori mostrano in terapia, hanno la possibilità di
smorzare la propria ansia dovuta a fantasie di colpa,
rifiuto ed espulsione, fantasie che, se restano inespresse e
se non hanno la possibilità di essere condivise in un
contesto protetto e comprensivo come quello terapeutico,
rischiano di minare a lungo termine la serenità dei figli e
il loro modo di viversi le relazioni affettive.
Può essere utile ai genitori, per rendere meno
difficoltoso questo momento, mantenere il più alto grado
possibile di coerenza e stabilità, evitare il
coinvolgimento dei figli all’interno del conflitto di coppia
e incoraggiare una comunicazione aperta e chiara
e spesso, una terapia familiare, risulta essere lo strumento
migliore per raggiungere tali obiettivi con consapevolezza e
lucidità.
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