Stress e relazioni sociali

Lo stress è un fenomeno che riguarda ognuno di noi in quanto, in modo più o meno consapevole, tutti siamo sottoposti costantemente ad eventi, sfide, imprevisti di varia entità e natura che rappresentano agenti stressanti (stressors), ai quali reagiamo in modi differenti a seconda della nostra fase di vita, della nostra personalità, delle esperienze fatte in passato.

Eustress (stress “buono”)

Lo stress non ha sempre una connotazione negativa in quanto, in alcune circostanze, sopraggiunge a causa di eventi significativi che hanno un risvolto favorevole nella nostra vita, per esempio un impegno professionale che richiede sollecitudine ma arreca soddisfazione; il trasferimento in un’altra città che favorisce la nostra carriera; un coinvolgimento affettivo in favore del quale prendiamo decisioni importanti ma che gratifica la nostra vita sentimentale. In tutti questi casi si tratta di una forma di stress che provoca un’attivazione fisica e mentale dovuta a stimoli ambientali che arricchiscono di significato la nostra vita, per questo viene definito EUSTRESS (stress “buono”).

Distress (stress “cattivo”)

In altri casi invece, lo stress ha l’effetto di appesantire la nostra attività mentale e sovraccaricare il nostro fisico, attingendo in modo massiccio alla risorse energetiche dell’organismo, con il rischio di esaurirle. Si tratta di tutte quelle situazioni in cui l’ambiente richiede più energia, controllo, impegno e responsabilità di quanta la persona, in quel momento, è in grado o è disposta a dare.
Sono circostanze in cui è richiesta una costante vigilanza e controllo sull’ambiente circostante (per esempio a lavoro, in famiglia, con il partner, con i figli, con gli amici…..) che fa richieste o troppo intense e soffocanti o troppo numerose.
L’individuo, che inizialmente cerca di fronteggiare queste difficoltà, in seguito comincia a percepirsi come privo di risorse e risposte efficaci davanti a tutte queste sollecitazioni (per esempio un lutto, un licenziamento, la fine di un legame importante…) e, pertanto,diventa fragile di fronte alle pressioni esercitate dal contesto di vita. In questi casi si tratta di quello comunemente definito DISTRESS (stress “cattivo”).

Reazioni dell'organismo allo stress

I primi segnali di questo sbilanciamento generalmente ci arrivano dal corpo che cerca, in svariati modi, di avvertirci del fatto che l’equilibrio psicofisiologico del nostro organismo rischia di essere compromesso: ansia, insonnia o altri disturbi del sonno, iperventilazione, stanchezza, irascibilità sono solo alcuni dei sintomi iniziali più diffusi.
In verità il nostro organismo va ben oltre il tentativo di allertarci: cerca addirittura di adattarsi alla situazione stressogena, opponendo resistenza e attingendo alle sue riserve di energia, con un notevole costo sia fisico che psicologico - emotivo: ad esempio quando si cerca di sopportare la tensione provocata dalle prepotenze o ingiustizie subite a lavoro; il dolore sperimentato in seguito all’ incomprensione o alla litigiosità all’interno di una relazione di coppia significativa; il senso di impotenza provato di fronte a problemi gravi dei figli o dei genitori…
È possibile che l’individuo cerchi di adeguarsi alla nuove circostanze e, per un certo periodo, riesca ancora a funzionare bene ma, a volte, basta che a questo carico di incombenze se ne aggiunga solo un altra che, per quanto il nuovo stressor possa apparire insignificante rispetto ai precedenti, l’organismo comincia a cedere: il filo, ormai troppo teso, si spezza; il corpo si ribella all’eccesso di sollecitazioni, la mente non è più in grado di ospitare nuove responsabilità.

Circostanze che favoriscono lo stress

Durante il corso della vita, ognuno di noi apprende e sperimenta diversi modi di fronteggiare le difficoltà, di percepirle come tali, di attribuire loro un valore all’interno di una personale scala di priorità e, di conseguenza, stabilire una strategia adeguata per superarle. L’essere umano, come ogni animale, al fine della sopravvivenza, cerca costantemente di acquisire informazioni dall’ambiente circostante che costituiscano un’opportunità di controllo e sicurezza, che permettano di interpretare le ambiguità come foriere di buone o cattive notizie, che rappresentino dei segnali in grado di orientare verso l’utilizzo del sostegno sociale o meno.
Il modo in cui l’individuo si rapporta alla disponibilità di informazioni naturalmente presenti nel contesto, può risultare predittiva della gamma di risposte che la persona sceglierà di fronte ad un agente stressante.
Per questo motivo, lo “stile affettivo” individuale, ha una grande influenza sulle soluzioni personali che ognuno è in grado di trovare. Certo è che essere bombardati frequentemente da fattori stressogeni negativi e intensi, mina la serenità personale, relazionale e rischia di danneggiare l’organismo. Gli effetti negativi dello stress colpiscono soprattutto due categorie di persone:

1) coloro che aspirano al perfezionismo e tendono quotidianamente a sfidare i propri limiti sobbarcandosi di responsabilità e impegni, per scelta o per necessità, volendo tenere tutto sotto controllo;

2) coloro che, cambiando stile di vita, si scoprono a dover fare i conti con una mole di pensieri a cui non erano abituati.

Tra questi ultimi, ci sono tutte quelle persone che si ritrovano ad adottare improvvisamente un tenore di vita frenetico e troppo impegnato rispetto al precedente (per esempio chi, oltre a lavorare, si occupa dei figli e della gestione economica della casa e della famiglia; chi assume mansioni lavorative di grande responsabilità….) o tutte quelle persone che, al contrario, abituate ai ritmi veloci, si ritrovano senza le occupazioni di prima e la loro giornata è abitata da vuoti che non sanno come riempire (è il caso di chi perde il lavoro; dello studente che, terminato il percorso obbligato di studi, non ha sbocchi lavorativi; del pensionato che non sa come utilizzare produttivamente il suo tempo).

Sintomi dello stress

Diversi studi hanno dimostrato che un periodo di stress ostacola una grande varietà di funzioni immunitarie rendendo l’organismo più vulnerabile all’attacco di agenti esterni.
I sintomi correlati sono molteplici.Da un punto di vista psicologico:difficoltà di concentrazione e compromissione della memoria; depressione; disturbi d'ansia; attacchi di panico; crisi di pianto; sensazione di essere incapaci a relazionarsi con gli altri; senso di inadeguatezza e di incertezza; irascibilità, chiusura, isolamento e compromissione della vita sociale, affettiva, familiare e lavorativa; calo del desiderio sessuale. Da un punto di vista organico: astenia; disturbi del sonno e dell’alimentazione; malfunzionamento del processo digestivo e della tiroide; crampi allo stomaco; cefalea; ulcera; ipersudorazione……

Stress e rapporti sociali

Alcuni studi che riguardano entrambi i sessi, razze diverse e regioni geografiche differenti, hanno dimostrato che l’impatto dei rapporti sociali sulla speranza di vita sembra essere grande almeno quanto quello di variabili come il fumo da sigaretta, l’ipertensione, l’obesità e il livello di attività fisica. Sembra infatti che, di fronte alla stessa malattia, le persone che hanno un minor numero di relazioni sociali, hanno circa due volte mezzo di probabilità in più di morire rispetto a quelle che hanno il maggior numero di rapporti.
In realtà l’isolamento sociale come tipologia di stressor è un fattore molto soggettivo, poiché non è tanto determinante il numero di relazioni sociali che si hanno, quanto invece la qualità delle relazioni che, se sono gratificanti, se hanno una funzione di autentico sostegno e comprensione, costituiscono realmente un fattore predisponente il nostro benessere psicofisico come, al contrario, i rapporti sociali logoranti, litigiosi, instabili hanno una maggiore probabilità di minare la salute e l’equilibrio psicoaffettivo degli individui.
Le relazioni hanno in sé diverse coloriture di fronte alle quali noi ci rapportiamo, per svariati e legittimi motivi, in modo più o meno problematico. In alcuni rapporti prevale l’aspetto di libertà, di costrizione, di competizione, di venerazione, di idealizzazione, di inferiorità o superiorità, di illusione o delusione, di ambiguità; in altre l’aspetto di certezza e sicurezza, di gelosia, di invidia, di possesso, di solidarietà, di elitarismo, di esclusione, di appartenenza, di potere, di opportunismo, di sfida…..

Ognuna di queste componenti può costituire un disagio che, in particolari momenti della vita, può generare nella persona un senso di sofferenza nel momento in cui si vuole o si deve relazionare a qualcuno in particolare e, nella misura in cui questo disagio risulta molto fastidioso o opprimente, diventa stress e può avere ripercussioni sulla nostra vita sociale, oltre che sul nostro benessere psicofisico.

Fronteggiare lo stress

Nell'insorgenza dello stress è presente una massiccia componente psicologica dovuta non solo al modo in cui si affrontano le difficoltà, ma anche alla percezione e al valore che ognuno attribuisce alla realtà circostante.
Molto spesso il modo in cui noi leggiamo i contesti di vita può facilitare o meno il manifestarsi di reazioni stressogene che hanno le ripercussioni di cui sopra. In questi casi la terapia diventa uno spazio prezioso di elaborazione e comprensione delle nostre modalità di approcciare i contesti di vita e degli eventi o persone a cui noi diamo il potere di influenzare così tanto il nostro equilibrio psico-fisico.

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